«Tre aziende pubbliche come Arpa, Gtm e Sangritana – sostengono le associazioni della piccola impresa – sono un lusso che una regione come la nostra non può permettersi più. Perché insistono, in definitiva, sugli stessi bacini di traffico, almeno per quel che riguarda il trasporto su gomma, e perché rappresentano altrettanti costosi centri di spesa, con consigli di amministrazione, strutture di governo delle aziende e società controllate moltiplicate per tre. Una moltiplicazione che, va detto per inciso, non si trasforma in una maggiore qualità dei servizi offerti agli utenti e ai cittadini e nemmeno in un efficace strumento al servizio dell’economia regionale, a cominciare da quella turistica».
Per Cna, Confartigianato e Confesercenti – che hanno chiesto, sempre in materia di razionalizzazione degli enti pubblici regionali anche la creazione di un’unica agenzia per lo sviluppo economico – «è dunque inconcepibile l’atteggiamento di aperto ostruzionismo che il consiglio regionale manifesta sul tema del riordino del trasporto pubblico, nonostante l’opinione favorevole espressa dall’assessore regionale Morra, e nonostante l’esistenza di un testo di legge di riordino».10/1/2013