Proclamano lo stato di agitazione della categoria e promettono forme di protesta ancor più clamorose, come l’abbandono dell’autostrada e il passaggio lungo la viabilità ordinaria, con rischi evidenti per la sicurezza e la salute di operatori e cittadini, se non verranno riconosciute le loro buone ragioni di fronte ad aumenti dei pedaggi lungo A24 e A25 del 12,89%. Ragioni che si traducono nella richiesta di un pacchetto di agevolazioni e di interventi per la messa in sicurezza delle autostrade da e per Roma rivolta tanto al Governo che alla società di gestione delle due arterie.
Vertice ieri mattina a Pescara, nella sede regionale della Cna, delle principali sigle dell’autotrasporto “per conto terzi” abruzzese: erano presenti il segretario regionale di Fai Conftrasporto Abruzzo, Carlo Antonetti; i presidenti regionali di Cna-Fita e Confartigianato Trasporti, Gianluca Carota e Gabriele Sillari; Gennarino D’Andrea e Virginio Tiberi di Assotir. Con loro anche il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo e il coordinatore regionale di Cna-Fita, William Facchinetti. Assente all’incontro per inderogabili impegni di lavoro, la Fiap ha comunque condiviso pienamente le decisioni.
A detta dei partecipanti – che hanno manifestato la loro piena adesione alle proteste messe in campo in queste settimane dalle amministrazioni locali, da associazioni e singoli cittadini di Abruzzo e Lazio, contro aumenti di cui si contesta anche la scarsa trasparenza nelle metodologie di calcolo – «il mondo produttivo subisce ormai da anni, senza alcuna giustificazione, danni rilevanti ai bilanci, costretto com’è a fare già i conti con una concorrenza fortissima. Ed ora le aziende vedono concreto il rischio di dover scaricare il maggior costo dei pedaggi sull’intera filiera, coinvolgendo i consumatori».
Al Governo, ed in particolare ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia, le sigle dell’autotrasporto – che nelle prossime ore invieranno la richiesta di un incontro – chiedono il riconoscimento di agevolazioni in considerazione delle particolari condizioni di disagio (stagionali; meteorologiche; altimetriche) in cui si svolge l’attività di autotrasporto tra Abruzzo e Lazio.
Alla società che gestisce A24 e A25, Strada dei Parchi, Fai Conftrasporto, Cna-Fita, Confartigianato Trasporti, Assotir e Fiap chiedono invece di mettere in campo un pacchetto di misure necessarie ad accrescere la sicurezza, come nuove aree di sosta e di servizio sin qui solo promesse e mai realizzate.
«Deve essere chiaro a tutti – conclude la nota – che in assenza di interventi che vengano incontro alle nostre richieste e alle nostre esigenze nessuno potrà obbligarci a percorrere le autostrade; di fronte a costi divenuti insopportabili, per noi diventerebbe dunque necessario abbandonare l’autostrada e percorrere la viabilità ordinaria, che certo nelle aree dell’Abruzzo interno non brilla né per sicurezza né per manutenzione. Con le conseguenze che lasciamo immaginare per la sicurezza della circolazione, degli operatori e degli stessi abitanti».