Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, “Disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di riordino delle professioni sanitarie e formazione medico specialistica, di sicurezza alimentare, di benessere animale, per la promozione della prevenzione e di corretti stili di vita”.
Tra i diversi provvedimenti approvati va sottolineata la modifica all’art. 61 c.p. (prevista dall’art. 6 del ddl) che introduce l’aggravante, e il conseguente aumento di un terzo delle pene detentive, per i reati contro la persona commessi in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali o semiresidenziali.
Si tratta di una prima risposta ai numerosi episodi di maltrattamento verificatisi negli ultimi tempi nei confronti degli anziani e dei pazienti più fragili e che fa seguito alla intensificazione dei controlli disposti dal Ministero della Salute ed eseguiti dai NAS in tutto il Paese sulle strutture che ospitano anziani e disabili, in alcuni casi rivelatisi veri e propri lager nei quali i pazienti venivano sottoposti a violenze e vessazioni di ogni genere.
Dopo la clinica degli orrori di Meta di Sorrento (Na) dove, il 13 luglio scorso, i carabinieri hanno trovato 37 anziani di fatto segregati in condizioni inumane e in totale abbandono, i controlli disposti dal Ministro della Salute hanno portato, nella notte del 21 luglio scorso, alla effettuazione da parte dei carabinieri del Nas di 153 ispezioni in strutture ricettive per disabili non autosufficienti e anziani, a seguito delle quali sono state accertate 9 infrazioni penali e 23 di tipo amministrativo.
“Sosteniamo fermamente la proposta del ministro Lorenzin di intensificare le pene per chi maltratta gli anziani e i disabili degenti nelle ospizi – afferma il presidente Anap, Giampaolo Palazzi – e siamo favorevoli a un sistema di controlli sempre più intensificati nelle strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali.
L’introduzione di un aumento della pena di un terzo, per qualsiasi reato commesso a danno di queste persone ricoverate – conclude Palazzi – è l’unica soluzione plausibile per garantire e migliorare la qualità della vita di questi pazienti e il rispetto della dignità della loro persona”.