L’analisi delle valutazioni definitive sui conti nazionali al primo trimestre del 2016 pubblicate stamane dall’Istat ci consentono di delineare le tendenze macroeconomiche delle differenti componenti della domanda nell’attuale fase di ripresa.

Nel primo trimestre del 2016 il PIL in volume risulta in aumento dell’1,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul lato della domanda interna si registra, sempre su base tendenziale, una variazione positiva dellaspesa delle famiglie (1,5%) e si rafforza la ripresa degli investimenti fissi lordi (+1,8%). Dopo una prima fase di recupero completamente sostenuto dalla domanda di mezzi di trasporto, ritorna l’accumulazione di capitale inmacchinari e costruzioni (+1,1%), con una aumento dell’1,5% per macchinari e attrezzature e dello 0,8% degli investimenti in costruzioni. In relazione a quest’ultima voce si osserva che su base annua – somma degli ultimi quattro trimestri – gli investimenti fissi lordi in Costruzioni tornano in positivo (+0,2%) dopo 33 trimestri negativi: l’ultima crescita tendenziale risaliva al terzo trimestre del 2007, quasi dieci anni fa.

Le politiche pubbliche dovranno rafforzare ulteriormente gli incentivi per gli investimenti che rimane la componente della domanda che appare più debole nella prospettiva di recupero di lungo termine. Se prendiamo a riferimento le previsioni del Documento di Economia e Finanza di aprile 2016 nel 2019 gli investimenti saranno al di sotto del 21,9% rispetto ai livelli pre crisi del 2007 e il ritardo maggiore sarà quello degli investimenti in costruzioni, al di sotto del 31,4% dei livelli pre crisi.

Tornando all’esame delle dinamiche delle componenti del Prodotto interno lordo si osserva che al primo trimestre 2016 la domanda estera netta fornisce un contributo negativo alla crescita, con importazioni in salita dell’1,2% e un calo dello 0,4% delle esportazioni, frenata determinata dal calo dei mercati extra Ue. Il mutato ritmo delle vendite del made in Italy si registra in parallelo all’esaurimento della fase di deprezzamento del cambio, sostenuta dalle modifiche dell’intonazione della politica monetaria statunitense: nei primi cinque mesi del 2016 il tasso di cambio euro-dollaro è invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a fronte di un deprezzamento del 16,5% registrato nel corso del 2015.

 

 

DINAMICA COMPONENTI PIL

(I trimestre 2016 – variazione % su I trim. anno precedente – valori concatenati, anno di riferimento 2010 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
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DINAMICA DEGLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI IN DIECI ANNI

(Var. % tendenziale media quattro trimestri – valori concatenati, anno di riferimento 2010, destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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DINAMICA DELLE COMPONENTI DELLA DOMANDA: 2007-2019

(Anni 2007-2019; indice 2007=100; 2016-2019 secondo previsioni da quadro programmatico DEF 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF e Istat)

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CINQUE ANNI DEL TASSO DI CAMBIO EURO/DOLLARO

(Dollari per un euro; media mensile; giugno 2011-maggio 2016, per maggio 2016 media 1-30 del mese – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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