L’economia circolare continua ad essere protagonista dell’agenda politica e imprenditoriale del Paese. Anche lo scorso 30 maggio, quando Confartigianato e Rete Imprese Italia sono intervenuti in audizione parlamentare al Senato sul piano d’azione dell’economia circolare. Le organizzazioni di rappresentanza della piccola impresa italiana non hanno dubbi, è necessario investire su un settore che coinvolge, potenzialmente, il 67% delle piccole e medie imprese italiane e che rappresenta un’importante leva di sviluppo economico per tutto il Paese. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, sono più di 220mila le imprese attive nella cosiddetta economia circolare, tra riparazione, manutenzione, riuso e recupero di prodotti e materiali. Il 16,15% delle imprese artigiane, con Bolzano, la Valle d’Aosta e Trento protagoniste di questa nuova frontiera dell’economia.
Per Rete Imprese Italia bisogna incentivare gli investimenti green delle imprese, semplificando le norme di tutela ambientale, che oggi costano caro alle imprese ma che non garantiscono un sistema efficace di raccolta e di riciclo dei rifiuti. Un altro passaggio fondamentale per far decollare l’economia circolare è quello di creare una sinergia tra imprese, pubblica amministrazione e ricerca, che permetterebbe alle imprese di rilanciare l’innovazione aziendale e la loro competitività.
Una sfida, quella dell’economia circolare, che la piccola impresa italiana è già pronta a raccogliere.