Ventiquattro milioni di euro, recuperati dai Fondi Fas, per sostenere l’attività dei confidi.
Perché il credito alle piccole imprese continua ad essere un’emergenza, e le strutture di garanzia restano i soli strumenti a disposizione dei piccoli imprenditori per riaprire quei rubinetti del credito che le banche hanno invece chiuso. E’ la richiesta rivolta al presidente della Regione, Gianni Chiodi, dai rappresentanti delle principali associazioni della piccola e media impresa abruzzesi. Casartigiani, Claaai, Cna, Confartigianato e Confesercenti hanno chiesto nelle scorse settimane un incontro urgente al Governatore (che in una lettera di risposta ha promesso di “inserire il problema nella prossima seduta del Tavolo del Patto per lo sviluppo”) sottolineando come, attraverso lo stanziamento di questa consistente somma «si possa garantire l’erogazione di credito, a favore delle piccole e medie imprese, per centinaia di milioni: un risultato importante in tempi di assenza di liquidità e di stretta creditizia».
Che lo scenario sia difficile su cui le piccole imprese sono costrette a muoversi, d’altra parte, lo confermano i dati sconfortanti relativi all’andamento del credito nella nostra regione nel 2012 presentati da diverse fonti autorevoli:
«I prestiti alle imprese – scrive infatti la Banca d’Italia nel suo aggiornamento congiunturale del rapporto sull’Economia abruzzese dello scorso novembre – si sono ridotti nel primo semestre dell’anno in tutti i settori di attività e, in misura più accentuata, per le piccole imprese».
Tradotto in cifre, nei primi sei mesi dell’anno – è sempre Bankitalia a certificarlo – i finanziamenti bancari alle piccole imprese sono diminuiti del 4,6%, una cifra che diventa ancor più impressionante in valore assoluto: circa 108 milioni di euro in meno (su 130 complessivi) al sistema produttivo, considerando anche le aziende di maggiori dimensioni. Contesto negativo confermato pure dall’indagine ancor più recente di Fondazione Impresa: nell’analisi pubblicata nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore, infatti, la nostra regione vanta una ben poco invidiabile terza posizione, redatta alla fine dello scorso mese di agosto, nella classifica delle peggiori performance nell’erogazione del credito: -6,69% rispetto all’anno precedente, contro una media nazionale di -4,91% (peggio solo Molise e Marche).
Risultati negativi, dunque, che accentuano la situazione di insofferenza delle imprese. E che si traducono, così, nella richiesta di risorse aggiuntive al sistema dei confidi – argomentano Casartigiani, Claaai, Cna, Confartigianato e Confesercenti – anche alla luce del blocco, conseguente a ricorsi, del bando già pubblicato, per 15 milioni di euro, di fondi Por-Fesr destinato alle strutture di garanzia.