Con la sentenza n. 47 del 2 Marzo 2018, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, scritta dal fine giurista ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri – Giuliano Amato – la Corte Costituzionale ha stabilito che i “costi minimi” sono pienamente legittimi e conformi al dettato della nostra Costituzione Repubblicana.
Confartigianato Trasporti ritiene che, con la sentenza siano stati definitivamente rigettati gli ultimi tentativi di delegittimare i “costi minimi” riportando gli stessi alla dovuta attenzione del potere esecutivo al fine della loro completa e definitiva reintegrazione nel corpo legislativo nazionale.
A tal proposito – il Presidente della Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani – ha richiesto l’immediata ripubblicazione sul sito web del Ministero dei Trasporti dei costi minimi – affermando che: “non ci sono ormai più alibi per negare al settore dell’autotrasporto l’applicazione concreta e reale dei costi minimi d’esercizio dell’attività.
“Le considerazioni in diritto della Corte Costituzionale illustrate nella sentenza – continua Genedani – sono chiare ed inequivocabili.”
La Corte , infatti, sancisce la legittimità dei principi anche nei confronti del diritto comunitario che – in sintesi – possono essere così riassunti:
1. Il sistema dei corrispettivi minimi non limita il principio di libertà negoziale d’iniziativa economica privata delle parti del contratto di trasporto;
2. La determinazione da parte di un Organo Pubblico dei corrispettivi minimi:
a. Assicura condizioni remunerative minime agli operatori del settore,
b. Evita situazioni di concorrenza sleale,
c. Garantisce l’ammortamento degli investimenti,
d. Garantisce il trattamento giuridico ed economico dei dipendenti,
e. Realizza la trasparenza del mercato.
3. Essendo basati su costi incomprimibili ed essenziali, lascia alle parti maggiore autonomia negoziale;
4. Rispettano l’interesse pubblico generale perché pongono un limite al di sotto del quale potrebbero venire compromessi i livelli di sicurezza nella circolazione stradale in virtù di uno sfruttamento eccessivo delle risorse umane e materiali da parte delle imprese di trasporto.
La sentenza, infine, rigetta la tesi che il sistema dei costi minimi limiti la concorrenza introducendo una significativa barriera all’accesso all’attività di trasporto per conto terzi.
“Alla luce di questa importantissima sentenza – afferma Genedani – il mondo dell’autotrasporto deve avanzare immediatamente ed in maniera unitaria l’operatività completa dell’art. 83 bis del DL n. 122 del 2008 e chiedere che venga integrato con un sistema sanzionatorio capace di fare rispettare non solo l’applicazione dei costi minimi ma anche e soprattutto il rispetto dei tempi di pagamento.”
Confartigianato Trasporti ha già condiviso, e continuerà a farlo, insieme alle altre Associazioni del coordinamento Unatras, la volontà di ripristinare appieno l’art. 83 bis, con maggior forza e decisione quando le condizioni istituzionali del Paese lo permetteranno.
Si allega testo della sentenza della Corte Costituzionale