Confartigianato chiede di voltare pagina.
In appena un anno i finanziamenti concessi alle imprese della provincia di Chieti hanno fatto segnare un eloquente -7,5%, ovvero molto di più della media regionale ferma ad un -6,8% e della media nazionale che si attesta ad un -4,9%.
E’ quanto emerge da uno studio elaborato dalla Confartigianato che ha analizzato l’andamento dei finanziamenti al sistema imprenditoriale italiano e, di riflesso, regionale e provinciale.
Ebbene la situazione è alquanto preoccupante specie per le piccole aziende artigiane con meno di 20 addetti a libro paga.
“Le imprese non riescono più ad ottenere crediti dalle banche. Questa tendenza, purtroppo, va avanti da tempo ed è giunto il momento -afferma Francesco Angelozzi, presidente di Confartigianato Imprese Chieti– di arginarla in qualche modo con provvedimenti di Governo. Non dimentichiamo che l’Italia ha, purtroppo, anche il triste primato dei tassi di interesse più alti d’Europa con una media del 3,45% contro uno standard europeo del 2,73%.”
Un quadro a tinte fosche che non risparmia il nostro territorio. Dove, tra febbraio 2013 e febbraio 2014, si è stretta ulteriormente la forbice dei finanziamenti concessi alle imprese. Basti pensare che in un anno, in Regione, la discesa del credito ha toccato soglia -6,8% arrivando ad un -7,3% per le imprese con meno di 20 dipendenti. Ha fatto addirittura peggio la provincia di Chieti, maglia nera d’Abruzzo, che tra febbraio 2013 e febbraio 2014 ha fatto registrare una contrazione del credito concesso alle aziende del 7,5% con addirittura un emblematico -8,5% raggiunto dalle imprese con meno di 20 addetti.
Un trend negativo che non sembra arrestarsi e che penalizza in particolare l’artigianato, settore che tra il dicembre 2012 e il dicembre 2013 aveva già fatto segnare una diminuzione del credito alle aziende del comparto pari al 4,6%.
In aumento, inoltre, il tasso di interesse sul denaro applicato alle imprese che è del 6,28% in provincia di Chieti molto di più, ad esempio, della vicina Pescara (5,83%).
“I numeri sono impietosi. Noi facciamo tanto con il nostro Confidi, afferma Mario Gasbarri –Presidente di Creditfidi– occorrono però iniziative coordinate tra i vari soggetti interessati perché senza credito e con una congiuntura economica dal peso insostenibile, le imprese sono destinate a morire.”