Come preannunciato nei giorni scorsi agli organi competenti, i tassisti di Chieti hanno iniziato il servizio di piazza all’interno dell’Aeroporto D’Abruzzo.
In questi primi tre giorni, la situazione é stata molto pesante, arrivando a sfociare in momenti di massima tensione, come l’episodio della pseudo-rissa sfiorata l’altro ieri. A riferirlo é Luigi Colalongo, presidente Confartigianato Taxi Abruzzo, che tiene a precisare:
“Quello che andrebbe definito come un non-contatto fisico é avvenuto fra due operatori di Pescara e non, come erroneamente riportato da alcune testate, fra un teatino ed un pescarese”. Colalongo, inoltre, condanna “ogni genere di comportamento violento, ma sono altrettanto certo che gli agenti di polizia, presenti sul posto al momento dello spiacevole episodio, faranno emergere la verità su come siano andate realmente le cose”.
Un duro atto di accusa viene rivolto, invece, al Comune di Pescara reo di non aver ancora adottato una turnazione che individui i 9 operatori taxi di Pescara che dovranno svolgere servizio presso l’aeroporto, così come previsto dal decreto del Presidente della Regione. “Il Comune di Pescara con questo atteggiamento poco collaborativo si renderà responsabile di eventuali problematiche di ordine pubblico – prosegue Colalongo – . In questi giorni abbiamo messo in campo tutta una serie di iniziative atte a garantire sicurezza a tutti gli operatori ed il minor disagio possibile all’utenza, mettendoci a disposizione, sin da subito, con i dirigenti delle forze dell’ordine per coordinare al meglio il servizio. Ieri abbiamo incontrato il Prefetto di Chieti, che ha raccolto le nostre ragioni, ed oggi incontreremo il Prefetto di Pescara a cui chiederemo, coadiuvandosi con la prefettura di Chieti, un presidio della Polizia Municipale, almeno durante le ore di sbarco dei passeggeri al fine di garantire il rispetto delle regole. Le norme che permetterebbero un normale svolgimento del servizio ci sono, vanno solo applicate”.
Infine, uno sforzo importante deve essere compiuto anche dalle rispettive categorie di operatori taxi nel provare a trovare un punto d’incontro che trasformi questa “guerra dei poveri” in un’occasione di business per tutte le imprese. “Auspico quanto prima – conclude il presidente di Confartigianato Taxi Abruzzo – un tavolo di confronto con i colleghi di Pescara; sono certo che oltre quella piccola parte faziosa di colleghi che ha interesse a distruggere, ci sia anche una parte di colleghi pescaresi aperti al dialogo e lungimirante, con cui poter affermare i diritti di tutti i lavoratori, siano essi di Pescara o di Chieti”.