La guerra dei taxi è finita e a vincere, a meno che non arrivino ricorsi al Tar, sono i tassisti di Chieti.
Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha infatti firmato il decreto che sancisce senza più ombra di dubbio la possibilità di fare servizio di piazza all’interno dell’aeroporto d’Abruzzo a Pescara anche ai tassisti teatini.
Non che prima la legge non lo prevedesse, perché tale diritto era assicurato dalla legge 422 del 1997 e dalla successiva ordinanza dell’Ente nazionale dell’aviazione civile (Enac), per cui “per i collegamenti con gli aeroporti aperti al traffico aereo civile sono autorizzati ad effettuare servizio di piazza i titolari di licenze per servizio di taxi rilasciate dai comuni capoluogo di regione e di provincia, nonché dal comune o dai comuni nel cui ambito territoriale l’aeroporto ricade“.
Ciò nonostante, i tassisti pescaresi si erano opposti con tutti i mezzi all’applicazione di questa norma impedendo, di fatto, ai colleghi teatini di svolgere a pieno i loro lavoro. Ci sono stati screzi, episodi sgradevoli e in alcuni casi si è arrivati anche alle mani e alle denunce.
Dopo quattro anni di proteste, il decreto della Regione Abruzzo, pubblicato anche sul Bura, assegna invece all’interno dello scalo aeroportuale un posto per i tassisti aquilani, uno per i teramani, tre per i teatini e nove per i pescaresi.