Studio Confartigianato: nel 2015 1,5 mln di clienti negli hotel. Provincia Teramo in testa, Chieti ultima. “Subito una campagna di promozione”
Pescara, 29 luglio – L’Abruzzo si posiziona al dodicesimo posto tra le regioni italiane per tasso di turisticità, ovvero il dato relativo alle giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante: è pari a 4,6 (6,5 in Italia), con una permanenza media di 4,1 notti per turista (3,5 a livello nazionale). Emerge da un approfondimento di Confartigianato Abruzzo, che ha analizzato l’elaborazione ‘Trend del turismo e l’artigianato interessato dalla domanda turistica’ curata dalla Confederazione nazionale.
Il numero dei clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi, nel 2015 era pari a 1.489.943 unità, l’11,5% dei quali stranieri, per un totale di presenze, cioè le notti trascorse, pari a 6.076.797. Se il tasso di turisticità colloca, in modo generico, l’Abruzzo nella parte medio-bassa della classifica, la regione arriva in quinta posizione per il numero di notti. In altre parole, chi sceglie l’Abruzzo vi rimane più a lungo di quanto accada nelle altre regioni. Fanno meglio, infatti, solo Calabria (5,5 notti), Marche (5,2), Sardegna (4,7) e Trentino Alto Adige (4,4).
L’unica provincia abruzzese che presenta un tasso di turisticità superiore alla media nazionale è Teramo, con 11 punti, dato che la colloca al 21esimo posto della classifica nazionale. Nel Teramano, nel 2015, gli arrivi sono stati 548.002 e le presenze 3.405.732; la permanenza media è di 6,2 notti.
Segue la provincia dell’Aquila, in 65esima posizione, con un tasso di turisticità di 3,2, 387.378 arrivi, 969.503 presenze e una permanenza media di 2,5 notti. Poi c’è Pescara: tasso di turisticità 2,6, 72esima posizione, 286.746 arrivi, 852.651 presenze, permanenza media 3 notti. Ultima tra le abruzzesi è la provincia di Chieti: tasso di turisticità 2,2, 75esima posizione, 267.817 arrivi, 848.911 presenze e permanenza media 3,2.
In Abruzzo è potenzialmente interessato dalle attività turistiche il 15,7% delle 4.976 imprese artigiane registrate. Sono tre le regioni e sette le province in cui si combina un alto tasso di turisticità e una più elevata quota di artigianato interessato da domanda turistica. Tra le regioni – Toscana, Marche e Sardegna -non c’è l’Abruzzo, ma tra le province c’è quella di Teramo (quota dell’artigianato interessato da domanda turisti pari al 17,7%); le altre sono Rimini, Venezia, Vibo Valentia, Firenze, Fermo e Matera.
A livello nazionale, guidano la classifica per tasso di turisticità Trentino Alto Adige (43), Valle d’Aosta (25,4) e Veneto (12,9); chiudono la graduatoria Piemonte (3,1), Sicilia (2,9) e Molise (1,6).
“Dal punto di vista turistico l’Abruzzo ha potenzialità enormi, ma vanno valorizzate e sfruttate – afferma il presidente regionale di Confartigianato, Luca Di Tecco – Alla luce degli eventi catastrofici avvenuti all’inizio dell’anno, oggi più che mai si rende necessaria una campagna di promozione dell’intero territorio regionale, a livello nazionale ed internazionale. Tutti insieme, a partire dalla Regione, bisogna lavorare per far sì che l’Abruzzo possa essere apprezzato per le bellezze che ha e per attrarre turisti ed incrementare le presenze registrate negli anni passati”.
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