Il 2016 sarà l’anno dei due bonus per l’acquisto di mobili: quello ordinario fino a 10.000 euro vincolato a interventi di ristrutturazione edilizia, e il nuovo bonus per le giovani coppie under 35 che potranno risparmiare fino a 16.000 euro sull’arredo della prima casa.
Entrambe le misure sono contenute nel disegno di Legge di stabilità, che ha previsto un miliardo e ottocentosessantadue milioni di euro per rilanciare i consumi interni del legno-arredo (vd. rapporto Ufficio Sudi di Confartigianato), un settore strategico della manifattura italiana, in cui operano circa 27.800 imprese, più della metà artigiane con oltre 51.000 addetti, fortemente penalizzato proprio dalla debolezza della domanda interna, che da gennaio ad agosto ha fatto registrare un nuovo calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2014.
“Sicuramente si tratta di una buona misura – commenta Samuele Broglio, Presidente di Confartigianato Legno e Arredo – perché darà, speriamo, ossigeno al settore del mobile che, come tutto il comparto, sta soffrendo. La speranza è che gli Italiani acquistino, non solo mobili Ikea o similari, che è vero costano poco, ma non sono assolutamente prodotti in Italia, ma si rivolgano ai nostri artigiani, che sicuramente producono a prezzi superiori, ma realizzano anche un prodotto più durevole, più customizzato a misura di cliente e sicuramente, a mio avviso anche di qualità superiore”.
Mentre il mercato interno è ancora in sofferenza, tra il 2011 e il 2014 la spesa delle famiglie italiane per la casa si è contratta dell’11%, le esportazioni del settore arredo hanno fatto segnare nell’ultimo anno un incremento del 5,9%, per un valore che sfiora i 9miliardi di euro.
Dalla somma delle diverse misure fiscali varate dal Governo potrebbe arrivare la spinta decisiva per la ripresa dei consumi interni, mercato di riferimento della maggior parte delle imprese del comparto, ovvero le piccole imprese. Esportare mobili, infatti, è ancora una prerogativa delle imprese più strutturate, ma con il rafforzamento di alcune misure già messe in campo da Palazzo Chigi, anche i piccoli produttori dell’arredo potrebbero competere con successo sui mercati internazionali. Il Presidente Samuele Broglio indica tre priorità.
“Che si vada avanti come sta facendo l’ICE, ma con più energia, a vendere il sistema Paese. Secondo, che si investa sempre più nell’unica attività che può favorire l’internazionalizzazione delle piccole imprese, cioè l’incoming: portare i compratori in Italia, perché le PMI non hanno la forza di andarsene fuori. Ma soprattutto – conclude il Presidente di Confartigianato Legno e Arredo – occorre ridurre i costi di sistema perché non possiamo in nessun modo uscire sul mercato estero sparametrati sul rapporto qualità prezzo”.