E’ la regione italiana con la più consistente riduzione di imprese in un anno: -6,3%. Teramo ultima in Italia.
Diecimila posti di lavoro persi tra il 2008 e il 2015.
Pescara, 9 luglio – Il settore dell’edilizia continua a subire i durissimi colpi inferti dalla crisi e a soffrire è, in particolare, l’artigianato, tanto che l’Abruzzo è la regione italiana in cui si registra la più consistente diminuzione di imprese attive nel settore delle costruzioni in un solo anno: tra il quarto trimestre del 2013 e lo stesso periodo dello scorso anno se ne contano ben 589 in meno, con una flessione del 6,3%. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Confartigianato Abruzzo dei dati contenuti nel rapporto Anaepa-Confartigianato Edilizia 2015 dal titolo “Il tempo dell’incertezza”.
Gli occupati nell’edilizia abruzzese, tra il 2008 e il 2015, sono diminuiti del 20,5%, con una perdita di circa 10.000 posti di lavoro. La variazione raggiunge quota -35% nel caso dei lavoratori dipendenti, con la perdita di oltre 11.700 posti di lavoro, mentre si attesta al -10,5% per i lavoratori indipendenti ( con un calo di 1.637 unità).
Sul fronte artigianato, la flessione più consistente si registra nel Teramano, provincia italiana con il dato peggiore: -242 imprese, pari al -9,8%, 105mo posto nella graduatoria nazionale. Seguono il Chietino (-137, -5,3%, 87mo posto), l’Aquilano (-141, -5,5%, 90mo posto) e il Pescarese (-69, -4%, 58mo posto). Al quarto trimestre dello scorso anno, in Abruzzo sono attive 8.775 imprese artigiane impegnate nel settore delle costruzioni: 2.464 sono in provincia di Chieti, 2.423 in provincia dell’Aquila, 2.230 in provincia di Teramo e 1.658 in provincia di Pescara.
Le imprese artigiane attive nelle costruzioni abruzzesi rappresentano il 70,3% del totale delle imprese attive, pari a 14.229 unità.
L’artigianato incide per il 47,3% sul totale delle imprese di costruzione di edifici, per il 32% rispetto al totale delle imprese di ingegneria civile e per l’82,4% del totale delle imprese di lavori di costruzione specializzati. Gli occupati sono complessivamente 38.875, di cui il 56,1% dell’artigianato (21.827 unità). La quota degli addetti artigiani sale nelle imprese per i lavori di costruzione specializzati, dove arriva al 68,2% del totale.
A livello territoriale, nel Chietino sono attive 3.710 imprese, con una quota elevata di quelle artigiane, pari al 73%; gli occupati sono complessivamente 10.548, di cui il 51,6% dell’artigianato. In provincia dell’Aquila sono attive 3.671 (quelle artigiane sono il 71,1%) e gli occupati sono 10.163 (artigianato 58,3%). Nel Teramano ci sono 3.813 imprese (71,6% artigiane) e 9.963 occupati (60,8%). Nel Pescarese, infine, sono attive 3.035 imprese (64,4%) che impiegano 8.201 persone (53,5%).
In Italia le imprese attive nel settore delle Costruzioni sono 572.412 e impiegano oltre 1,5 milioni di addetti (il 9,3% dell’occupazione nazionale), di questi oltre un milione è lavoratore dipendente.
L’analisi della dinamica Nazionale, al quarto trimestre 2014, mostra una diminuzione consistente delle imprese artigiane, che registrano una flessione del 3,3%, pari a 13.729 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“L’auspicata ripresa per il settore dell’edilizia ancora non si intravede – commenta il Direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli – e si continua a registrare, per il settimo anno consecutivo, un calo preoccupante di lavoro, investimenti e occupazione.
I dati confermano come il settore delle Costruzioni, nel quale opera buona parte dell’artigianato abruzzese, purtroppo continui a vivere una situazione estremamente difficile”.