Le scriventi credono invece sia necessario ripartire dal contestuale rafforzamento dell’Albo nazionale degli autotrasportatori, con l’effettivo trasferimento delle competenze, quale strumento indispensabile per garantire la legalità ed il rispetto delle regole, elementi essenziali per discutere di liberalizzazione del settore.
Nei territori del paese si stanno svolgendo le assemblee con la categoria, dopo la nota disdetta del Protocollo d’Intesa firmato l’anno scorso con il Ministro dei Trasporti e mai completamente realizzato.
La base degli autotrasportatori nel corso delle assemblee ha segnalato un malessere molto profondo circa la volontà di addivenire allo stravolgimento del quadro normativo in cui il settore opera.
In particolare, le affermazioni di CNA – Fita, all’indomani della presentazione del Ministro Lupi di emendamenti che snaturano il “contratto di trasporto”: “Nell’impostazione del Ministro riscontriamo una sostanziale aderenza alla piattaforma presentata dalla CNA-Fita. …….Cosa che ci lascia ben sperare rispetto agli esiti futuri che ovviamente ci riserviamo di valutare nell’effettività delle determinazioni che il Ministero saprà assumere” sono state accolte dai camionisti con unanime stupore e costernazione.
L’autotrasportatore si è sentito indifeso nei rapporti, già sbilanciati, con il “committente”, tanto che le lamentele sono immediatamente giunte ai vertici dell’associazione.
Sembra, infatti, che la Dirigenza della CNA – FITA stia rimeditando e ricostruendo gli ultimi avvenimenti sindacali e ciò ha portato, nel corso dell’ultima Presidenza UNATRAS ad un comune accordo nel proclamare lo stato di agitazione della categoria.
Confartigianato Trasporti ritiene che questo nuovo e diverso atteggiamento sia utile per difendere la categoria e non mancherà di sostenerlo con la stessa fermezza avuta nel passato.
Quando si tratta di proteggere l’esistenza dell’impresa artigiana non ci possono essere tentennamenti, dubbi o scorciatoie: questa è la missione di Confartigianato Trasporti.
Le associazioni dell’autotrasporto che si riconoscono in Unatras, riunitesi in data odierna a Roma, ritengono irricevibile la proposta di modifica dell’articolato normativo consegnata loro dal Ministro dei Trasporti Lupi.
In essa viene stravolto l’impianto della disciplina dei costi minimi (ex art. 83bis), quale elemento di salvaguardia del principio di sicurezza. Vengono inoltre inseriti elementi che riguardano altre questioni che dovrebbero invece essere oggetto di un progetto di riforma complessivo del settore dell’autotrasporto merci, da approfondire con le associazioni.
Le scriventi credono invece sia necessario ripartire dal contestuale rafforzamento dell’Albo nazionale degli autotrasportatori, con l’effettivo trasferimento delle competenze, quale strumento indispensabile per garantire la legalità ed il rispetto delle regole, elementi essenziali per discutere di liberalizzazione del settore.
Le scriventi credono invece sia necessario ripartire dal contestuale rafforzamento dell’Albo nazionale degli autotrasportatori, con l’effettivo trasferimento delle competenze, quale strumento indispensabile per garantire la legalità ed il rispetto delle regole, elementi essenziali per discutere di liberalizzazione del settore.
Pertanto, stante la situazione, le associazioni di Unatras proclamano lo stato di agitazione della categoria.